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In Buona Compagnia - Il Ritrovo Degli Amici

L’amicizia è come un fiore. Cura questo fiore: esso ti ripagherà offrendoti il suo aspetto migliore

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LE FIABE,,,X TORNARE BAMBINI,,
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Marisa

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:20:21    Oggetto:  LE FIABE,,,X TORNARE BAMBINI,,
Descrizione: ROSASPINA,,
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ROSASPINA

La bella addormentata nel bosco



C'erano una volta un re e una regina, che desideravano tanto avere un bambino. Un giorno, mentre la regina faceva il bagno, dall’acqua salto’ fuori una rana, che le disse: "Entro un anno, nascera’ la tua bimba". E cosi’ avvenne. La bimba era talmente bella e il re tanto felice che volle fare una grande festa. Invito’ i parenti, gli amici ed anche le fate. Nel suo regno ce n'erano tredici, ma egli aveva soltanto dodici piatti d'oro per il pranzo e percio’ una fata dovette rimanere a casa. La festa era quasi alla fine quando le fate diedero alla bimba i loro meravigliosi doni : la prima le dono’ la virtu’, la seconda la bellezza, la terza la ricchezza, e cosi’ via, tutto quel che si puo’ desiderare al mondo. Undici fate avevano gia’ fatto i loro auguri, quando all'improvviso giunse la tredicesima. Per vendicarsi di non esser stata invitata, disse a voce alta : "A quindici anni la principessa si pungera’ con un fuso e cadra’ a terra morta". Allora la dodicesima fata disse: "La principessa non morira’, ma cadra’ in un sonno profondo che durera’ cent'anni". Allora il re ordino’ di far bruciare tutti i fusi del regno. La bambina cresceva bella, intelligente, garbata e gentile. Proprio nel giorno del suo quindicesimo compleanno, il re e la regina erano fuori ed la principessa rimase sola nel castello. Lo giro’ in lungo ed in largo, alla fine arrivo' ad una vecchia torre. Sali’ la stretta scala a chiocciola, finche’ raggiunse una porticina. La bimba la apri’ e nella stanzetta c'era una vecchia donna con un fuso, che stava filando del lino. "Buon giorno, nonnina - disse la principessina - cosa stai facendo ?". "Filo", rispose la vecchina. Incuriosita, la principessa prese il fuso per provare a filare anche lei. Non fece in tempo a toccarlo, che gia’ si era punta il dito, proprio come aveva predetto la fata cattiva. E come aveva detto la dodicesima fata, subito si addormento’. Il sonno si propago’ per tutto il castello: il re e la regina, appena ritornati a casa, s'addormentarono con tutta la corte. Si addormentarono anche i cavalli nella scuderia, i cani nel cortile, i colombi sul tetto, le mosche sulla parete, il fuoco nel camino, il cuoco nella cucina, il vento e gli alberi. Intorno al castello crebbe una siepe irta di spine , che ogni anno diventava piu’ alta e fini’ per ricoprirlo tutto.In tutto paese si sparse la leggenda di Rosaspina, la bella addormentata. Dopo tanti ma tanti anni, arrivo' nel paese un principe che ascolto’ il racconto del castello dove dormiva una bellissima principessa e decise di andare a liberarla. Infatti erano passati proprio cento anni, e Rosaspina doveva svegliarsi! Quando il principe s'avvicino’ alla siepe, la trovo' piena di bellissimi fiori, che si separarono per lasciarlo passare. Nel cortile del castello vide cavalli e cani da caccia addormentati, sul tetto i colombi con la testina sotto l'ala; nel castello, le mosche dormivano sulla parete, il cuoco in cucina, la cuoca seduta davanti al pollo che stava cucinando. Nella sala del trono dormivano il re e la regina e tutta la corte. Quando raggiunse la torre, il principe apri’ la porta e appena entrato vide la principessa Rosaspina. Si chino’ su di lei e le diede un bacio. Immediatamente Rosaspina apri’ gli occhi, si sveglio’ e lo guardo’ con un sorriso. Scesero insieme e tutto il castello e i suoi abitanti si risvegliarono. Il fuoco in cucina continuo’ a cuocere il pranzo, l'arrosto ricomincio’ a sfrigolare e si fece una bellissima festa per le nozze del principe e di Rosaspina che vissero a lungo felici e contenti.

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:20:21    Oggetto: Adv






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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:24:43    Oggetto:  
Descrizione: LA PRINCIPESSA SUL PISELLO,,
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Principessa del pisello



C'era una volta un principe che voleva prendere moglie. Desiderava una vera principessa e si mise a cercarla per mesi e mesi in tutti i paesi del regno, ma non riusciva a trovarla. Il re suo padre era preoccupato e una sera di primavera mentre pioveva molto forte, qualcuno busso' alle porte del palazzo. Il re si affaccio' e vide una ragazza, con gli abiti e i capelli inzuppati di pioggia, e le chiese non molto gentilmente chi fosse. "Sono una principessa", rispose lei. Il re comincio' a ridere, perche' non credeva ad una sola di quelle parole. Allora sua moglie intervenne: "Con questo brutto tempo si prendera' una malattia, dobbiamo darle un riparo per la notte". E cosi' la ragazza venne accolta nel castello. Vista da vicino, anche se era di bell'aspetto, non pareva proprio una principessa, ma il principe volle metterla alla prova e diede ordine alle cameriere di metterle un pisello sotto il materasso. "Se riuscira' a sentirlo, nonostante tutto, capiremo che e' una principessa". Il mattino dopo la ragazza si presento' nella sala del trono con gli occhi cerchiati e il volto pallido. "Hai dormito bene?" le chiese in coro la famiglia reale. "Non ho chiuso occhio - rispose - C'era un sasso, nel mio materasso, che mi ha tolto tutto il riposo". Il principe non stava piu' nella pelle dalla felicita'. Cominciarono subito i preparativi per le nozze, che furono celebrate pochi giorni dopo davanti a centinaia di invitati.

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:26:04    Oggetto:  
Descrizione: I TRE DESIDERI,,
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I tre desideri


C'era una volta una volpe che molto affamata. Non aveva catturato nessuna preda da tre giorni e la sua proverbiale furbizia stava cominciando a essere messa un po' troppo alla prova. A forza di andare a caccia, finalmente vede un uccellino. E' piccolo, piccolo, ma per una che ha fame va bene. "Almeno mi calma i morsi della fame" pensa la volpe. Capendo di non avere scampo, l'uccellino comincia a parlarle. "Se non mi mangi posso soddisfare tre voglie: quella di formaggio, quella di olio e quella di ridere" le dice l'animaletto. "Smetti di parlare e comincia a farmi vedere che quello che mi hai promesso è vero" risponde la volpe. L'uccellino vola verso il sentiero e incontra una donna con una cesta piena di formaggio. La donna sta andando al mercato a vendere i prodotti della sua fattoria. L'uccellino comincia a saltellarle davanti, cinguetta e si fa inseguire. La donna mette a terra la cesta e cerca di prenderlo, ma senza riuscirci. Quando desiste e torna alla cesta, il formaggio è sparito. La volpe, con la pancia piena di formaggio, dice: "Adesso magerei volentieri dell'olio". L'uccellino torna sul sentiero e vede un uomo che ha un fiasco pieno d'olio. Lo sta portando a casa perché l'ha appena comprato. L’uccellino si fa notare dall'uomo che cerca di acchiapparlo. Mette a terra il fiasco e corre dietro all'uccellino. Nel frattempo la volpe ruba l'olio. Dopo essersi leccata i baffi sporchi d'olio, la volpe ricorda all'uccellino, che deve ancora farla ridere. Il piccolo vola in un campo e va a svolazzare intorno ai contadini che stanno lavorando. Salta sulla testa di uno, becca il naso di un altro e toglie il cappello ad un altro ancora. In un momento, ci sono almeno dieci contadini che si aiutano a vicenda per liberarsi dall'uccellino. Ne nasce una gran confusione che fa ridere a crepapelle la volpe. "Ti sei meritato la liberta'" dice all'uccellino furbo e lui vola via felice

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:27:24    Oggetto:  
Descrizione: IL GIGANTE DELLA MONTAGNA.
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IL GIGANTE DELLA MONTAGNA



C'era una volta una collina che aveva sulla cima una bella foresta di pini alti e maestosi. Dagli abitanti del villaggio veniva chiamata la Montagna del gigante. Bastava fermarsi sul ponte costruito sul ruscello e guardare in altro per vedere una forma quasi umana. Aiutati dall'immaginazione, si poteva pensare che le rocce e gli alberi in realtà fossero un gigante addormentato. Lungo il sentiero che portava alla cima della collina sorgeva una specie di arco formato dalla roccia. Questa veniva detta la Porta del gigante. In un tempo molto lontano, si dice che quando qualcuno degli abitanti del paese voleva parlare con il gigante, si metteva davanti all'arco naturale e gettava un sasso oltre l'apertura, dicendo "Apri, gigante!". Un giorno arrivo' in paese un cantastorie che aveva sentito parlare della leggenda della montagna e voleva vedere di persona "il gigante". L'uomo si fece accompagnare da un contadino fino davanti alla porta di roccia e bussò due volte, ma nessuno apri'. "Prima di insistere a bussare, devi sapere che l'ultima persona che ha visto il gigante avrebbe preferito non averlo mai fatto" disse il contadino. " Molti anni fa, pochi giorni prima di Natale, Hans Blossom, questo è il nome dello sfortunato, era fuori città per lavoro e temeva di non poter tornare a casa in tempo per le feste. Stava per partire dalla città in cui si trovava, quando incontrò un uomo alto e grosso, con abiti eleganti e il viso corrucciato. Ad Hans sembrò di averlo già visto nella sua città. L'uomo camminava molto velocemente verso il proprio cavallo. "Sei di fretta" gli disse Hans. "Si', devo essere a Vaage stasera" rispose. "Anch'io vado là, ma impiegherò alcuni giorni per arrivare" replicò Hans. "Con il mio cavallo, saremo la' in poche ore. Vuoi un passaggio?". "Certo" disse Hans. Fece appena in tempo a montare in sella, che il cavallo parti' a tutta velocita'. Dopo poco tempo, il destriero si fermo'. "Scendi, ora sei vicino a casa. Mentre cammini, prometti che non ti volterai a guardare dietro di te " gli disse l'accompagnatore. Hans ringraziò e si incammino'. Un attimo dopo senti' un forte rumore che veniva dalla montagna. E la strada di fonte a lui si illuminò a giorno. Hans dimentico' la promessa fatta e si volto'. Vide la porta di roccia della montagna che si apriva e mostrava all'interno la luce di migliaia di candele. Al centro della porta stava il gigante, cioe' l'uomo che lo aveva accompagnato. Da quella notte Hans non è più stato lo stesso e la sua mente non è più lucida. E rimarrà cosi' per tutto il resto della sua vita".

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:31:40    Oggetto:  
Descrizione: i tre talismani,,
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I tre talismani



C'era una volta un vecchio contadino che aveva tre figli. Prima di morire, li chiamo’ e disse loro: "Ho un talismano per ognuno di voi. A te Cassandrino, che sei poeta, lascio una borsa: troverai dentro sempre il denaro che ti serve. A te Sansonetto, che sei contadino, lascio una tovaglia: appena la distenderai appariranno tante pietanze pertutte le persone che vuoi. A te Oddo, che sei mercante, un mantello:sarà sufficiente che tu te lo metta sulle spalle per diventare invisibile e andare dove vuoi". Cassandrino si reco' in citta’ per far la vita del gran signore. Tutti dicevano che era un principe in esilio e lui volle far visita al re, del quale divenne subito amico. La corte era meravigliata della sua generosita’, ma la cameriera della principessa ebbe il sospetto di una magia e ne parlo’ alla padrona: la borsa era piccola ma ne usciva sempre molto denaro. La sera dopo, a cena, Cassandrino bevve del vino con del sonnifero e cadde in un sonno profondo. Fu portato in una stanza e la cameriera gli prese la borsa e la consegno’ alla sua padrona. quando si sveglio' Cassandrino si trovo’ in un campo e capi’ tutto. Per vendicarsi, torno’ dal fratello contadino, racconto’ la disavventura che gli era capitata e si fece dare in prestito la tovaglia magica. Cassandrino torno’ in citta’ vestito poveramente e si presento’ al palazzo del re come cuoco. Un giorno che il re dava un pranzo di gala per il sultano, Cassandrino chiese al capocuoco d’esser lasciato solo che avrebbe pensato lui a preparare tutto. Poco prima del pranzo, sali’ nel salone e distese la tovaglia. Subito apparirono cristalli e argenterie scintillanti e i cibi e i vini piu’ prelibati. I commensali furono entusiasti e il re volle fargli i suoi complimenti in presenza di tutti. Anche questa volta , la cameriera sospetto’ qualcosa e lo disse alla padrona. Per impossessarsi della tovaglia, la notte seguente forzo’ il cassetto dove era riposta e la sostitui’ con un’altra. L'indomani Cassandrino si rese conto di essere stato di nuovo imbrogliato. Usci’ dal palazzo deciso a vendicarsi e ando’ dal fratello mercante per chiedergli in prestito il mantello magico. In un attimo, Cassandrino fu di nuovo in citta’, sali’ non visto le scale del palazzo, entro’ nella stanza della principessa che stava dormendo e le copri’ il volto con un lembo del mantello. Immediatamente, i due si trovarono nelle Isole Fortunate. La principessa fece finta di rassegnarsi all'esilio e riusci’ a scoprire il segreto del mantello, una notte glielo levo' da sotto la nuca per tornare a palazzo. Cassandrino passo’ molti mesi nell'isola. Un giorno mangio’ una grossa mela rossa e subito senti’ un gran prurito: il suo corpo era ricoperto di squame verdi come un serpente. Allora vide delle mele gialle, ne addento’ una e la pelle gli ritorno' bianca. Dopo vari mesi pote’ tornare in citta’ grazie a dei corsari che gli diedero un passaggio sulla loro nave, portando con se' un po’ di pomi gialli e rossi. La domenica seguente si travesti’ da pellegrino, mise un banco sui gradini della chiesa dove la figlia del re si recava per assistere alla messa e vi pose sopra i tre pomi che facevano inverdire. La principessa ordino’ alla sua cameriera di comprare quelle mele, che furono presentate al pranzo reale sopra un vassoio d'oro. Il re ne prese una per se’, ne diede una alla regina e una alla principessa e rtutti si coprirono subito di squame. Nessun medico trovava la cura adatta. Alloravenne pubblicato un bando: chiunque avesse guarito la famiglia reale avrebbe ottenuto la mano della principessa o, se aveva gia' moglie, la meta’ del regno. Cassandrino si presento’ dopo qualche giorno a palazzo e comincio’ a curare il re e la regina. Dopo aver passato le loro spalle con dell’ortica, porse loro i frutti gialli. La loro pelle torno’ bianca. Poi tocco’ alla principessa, ma Cassandrino disse che l' avrebbe curata il giorno seguente e ando’ da un abate amico suo, dicendogli di recarsi il giorno dopo a palazzo per confessare la principessa che era in pericolo di vita. L’indomani, Cassandrino avviso’ la famiglia reale dell’arrivo dell’abate, poi si fece dare da lui la veste e con questa addosso si presento’ alla principessa e la fece confessare di aver rubato ad un forestiero una borsa miracolosa, una tovaglia fatata e un mantello incantato. Infine porse alla principessa, ormai pentita, il frutto giallo e subito le squame scomparvero. Il re offri’ a Cassandrino la figlia in sposa, ma lui rispose di avere gia' una fidanzata e rinuncio’ anche alla meta’ del regno. Si mise addosso il mantello fatato, volo’ verso il suo paese, restituì ai suoi fratelli i loro talismani e visse con la moglie felice e beato fra i campi.

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:34:59    Oggetto:  
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LA STORIA DI UNA GOCCIA D’ACQUA



Di certo non conosci la storia della goccia d’acqua, che trema sulla corolla del fiore. La gocciolina, che brilla al sole come se fosse d’argento, viveva un giorno in un torrentello limpido e chiacchierino. Dopo aver corso a lungo fra due rive fiorite di margherite, un bel giorno la gocciolina precipito’ in un grande fiume e comincio’ a correre forte e a vedere tante cose belle. Un giorno arrivo’ al mare e lo vide bello, pareva un altro cielo, quando era sereno, e invece quando si infuriava diventava una distesa di schiuma bianca. Poi venne un gran caldo e pareva che il sole volesse bersi il mare. La nostra gocciolina si senti’ sollevare su verso il cielo: era diventata una specie di fumo leggero e invisibile. E in cielo si trasformo’ in una nuvoletta bianca. Aveva molte amiche e con loro giocava volentieri a rincorrersi, fino a quando venne un ventaccio violento e freddo. E tutte le nuvolette si unirono formando un unico pesante nuvolone nero, che fini’ per disciogliersi e cadere sulla terra sotto forma di pioggia. La nostra gocciolina ora si dondola di nuovo sulla corolla del fiore.

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MessaggioInviato: Sab Ago 20, 00:36:27    Oggetto:  
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LA REGINA DELLE ROSE,,


La Regina delle rose viveva un tempo in un giardino segreto. Elegante e profumata, la sovrana aveva tutte le caratteristiche piu' belle dei fiori dai quali prendeva il nome. Viveva su una collina circondata da un roseto ricco e in perenne fioritura. Tutti gli abitanti del luogo le volevano bene e le riconoscevano molta saggezza. Le chiedevano consigli e la invitavano alle feste, dai matrimoni ai party di compleanno. La sua vita scorreva tranquilla, si godeva le belle giornate e stava al sole quando non scottava troppo, per non sciupare la pelle perfetta. Non aveva mai sentito il bisogno di uscire dal suo giardino incantato, perche' li' c'era tutto quello che la faceva felice. Oggi, ormai anziana, e' sempre stupenda e ricorda con orrore l'anno nel quale si innamoro'. Il suo cuore puro di fiore fu catturato dalla bellezza di un giovane suddito. Lui andava a trovarla tutti i giorni, insime parlavano e sognavno il futuro. Un giorno il ragazzo le disse che avrebbe voluto sposarla, ma non poteva presentarla agli amici. Lei era troppo bella,troppo perfetta, diversa da tutti. "Dovrai cambiare" disse il giovane, "e adattarti a noi". "Se cercherai di essere meno buona e gentile, meno solare e vivace, gli altri non mi faranno notare quanto siamo diversi". La Regina delle rose fu molto colpita e non riusciva a spiegarsi come poteva essere una buona cosa, diventare meno gentile e bella. Un giorno chiamo il suo innamorato e gli disse "Se tu mi ami, devi avere il coraggio di accettare tutto quello che sono. E se sono diversa dai tuoi amici,forse loro mi apprezzeranno per questo. Altrimenti non vale la pena di conoscerli. Non cambiero' per te, non rinneghero' quello che sono". Da allora i due non si sono mai piu' visti e la sovrana e' contenta di non aver accettato di diventare qualcun altro pur di essere accettata.

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